Fame emotiva: come riconoscerla?

10.09.2025

Hai presente quelle giornate infinite dove gli impegni si accavallano e non sembra esserci tempo nemmeno per bere un bicchiere d'acqua? O quando hai un diverbio con il tuo partner / amico / collega o conoscente e vorresti urlare ma non puoi? O ancora quando pensi che tutto il mondo e l'universo sembrano stiano lottando contro di te e vorresti solo nascoderti e piangere? Queste sensazioni e questi momenti mi hanno e ancora adesso mi accompagnano; il modo in cui ho imparato a reagire alle emozioni più scomode però è cambiato drasticamente da quando sono riuscita a validarle. Cosa vuol dire "validare un'emozione" e cosa c'entra con la fame emotiva?

Emozioni, queste sconosciute

Per molto tempo ho soffocato le mie insicurezze create dal mio Io perfezionista (farò un articolo anche sull'ego), le mie emozioni fastidiose e i miei pensieri negativi nel cibo. Non ascoltavo le sensazioni della mia anima e quello che volevano dirmi; di conseguenza quando mi sentivo a disagio, arrabbiata, delusa, triste o frustrata, non mi ascoltavo veramente, non capivo cosa avesse davvero scatenato quell'emozione e perciò non la accoglievo. Questo vuol dire validare un'emozione, ovvero accoglierla, ascoltarla e parlarle anche se fastidiosa, anche se pensi sia negativa: ogni emozione nasce in noi per dirci qualcosa. Non volevo provare tristezza per qualcosa che mi era successo, non accettavo gli errori perchè tutto doveva essere perfetto, non vivevo davvero nella realtà presente e così anestetizzavo e soffocavo con il mangiare. L'importante era "mettere qualcosa sotto i denti", perchè era il solo modo in cui la mia mente era in grado di affrontare situazioni scomode o difficili, anche se non capivo cosa mi stesse succedendo o trainando dal mangiare anche se non avevo davvero fame. 
Il mio "Io perfezionista", il mio giudice interiore riteneva che dovessi SEMPRE mangiare sano e nelle quantità stabilite, non accettava gli "sgarri" non pianificati continuava a ripetermi dopo episodi di abbuffate che ero una fallita non in grado di rispettare il piano e chi più ne ha più ne metta. Finchè un giorno una flebile voce ha risposto a quell' "Io" chiedendogli "Sei sicuro che non abbia dentro di me le risorse?

Fame dello stomaco o dell'anima?

Esistono diversi tipi di "fame": la fame dell'anima, la fame degli occhi (ti è mai venuta l'acquolina in bocca a vedere un bel piatto di pasta, una torta o una pizza?), la fame dell'olfatto (quante volte passando di fronte a una pizzeria o un forno ti è venuto in mente "mmh avrei proprio voglia di... ?")  e la fame dello stomaco. Quest'ultima, la vera fame con cui il corpo sta dicendo al cervello che ha bisogno di energie solitamente appare con i seguenti sintomi:

  • Brontolio dello stomaco
  • Mal di testa
  • Irritabilità
  • Stanchezza

Come puoi vedere, sono segnali fisici che il corpo ci sta inviando per dirci che sta entrando in riserva di energie. 

La fame dell'anima invece è più sottile, la si sente in un punto specifico (solitamente il cuore o la parte alta dell'addome) e come una voglia irrefrenabile di cibo che deve essere SUBITO "messo in bocca". Gli specialisti chiamano questa fame "buccale", perchè soddisfa il piacere che sentiamo con le papille gustative e permette di avere una sensazione piacevole rilasciando endorfine nel nostro corpo. Come si individua quindi la fame emotiva? Di seguito i diversi sintomi:

  • voglia irrefrenabile di cibo, solitamente quello che più ci piace, ci dà piacere instantaneo (solitamente dolci o prodotti da forno) e maggiormente quello che etichettiamo come proibito
  • incapacità di fermarsi una volta iniziato a mangiare
  • sensazione di disagio dello stomaco che non viene presa in considerazione dalla mente, impegnata ad "anestetizzare" le emozioni
  • senso di colpa alla fine del "pasto" 


Ho provato a sintentizzare quelli che erano i segnali della fame emotiva che piano piano ho imparato a riconoscere, non a combattere. 
E tu ti ritrovi in almeno uno di questi?