Combattere la fame emotiva è davvero la soluzione?
Ti sei mai ritrovat@ in quella situazione dove hai finito una scatola intera di biscotti o patatine e non te ne sei nemmeno accort@? Può capitare di mangiare in maniera compulsiva e senza nemmeno rendersene conto, ingurgitare quantità di nutrienti di cui in quel momento non se ne ha proprio bisogno. Tuttavia, non deve essere la norma. Spesso accanto a questi episodi, partono pensieri negativi e distruttivi verso sè stessi: "cosa ho fatto?", "Come è potuto accadere?", "Faccio schifo! Sono una delusione", "Basta da domani dieta ferrea!".
Ma se ti dicessi che sono riuscita a uscire dalle abbuffate non combattendo la fame emotiva, ma ascoltandola? Se ti dicessi che quei pensieri in realtà provengono dal tuo ego e sono proprio loro a farti ingrassare? Se poi aggiungessi che la fame emotiva viene per cercare di dirti qualcosa?
Ma andiamo per step. In un precedente articolo ho spiegato la differenza fra fame emotiva e fame reale: quando arriva la fame reale, poco da fare, assecondiamola e nutriamoci. In un prossimo articolo approfondirò anche come ascoltare la vera fame, come cercare di non arrivare troppo affamati, ma soprattutto come capire di cosa ha davvero bisogno il nostro corpo.
Quando invece a bussare è la fame emotiva, ci sono alcune accortezze che ho adottato non per combatterla, ma per ascoltarla. La meditazione mi ha insegnato a ascoltarmi, ad ascoltare i pensieri più profond, le critiche autodistruttive, le emozioni o il disagio che sentivo e a volte sento ancora concentrato nel petto. Di seguito ti lascio un piccolo esercizio di meditazione che può aiutarti a ascoltarti:
- Quando senti quella voglia irrefrenabile di biscotti, dolci, cioccolata, patatine o snackini, fermati e fai una pausa prima di buttarti sul cibo e respira profondamente con tre grandi inspirazioni e espirazioni
- Durante la pausa sicuramente si avrà in mente il cibo: in quel momento sgombera la testa da qualunque pensiero cercando di concentrarti solo sul respiro. Se proprio non riesci, immagina un fiore (una rosa ad esempio), un panorama o un'immagine che ti infondi calma durante l'esercizio
- Dopo aver eseguito i respiri, prova a capire da dove arriva il disagio: è un mal di testa, è la noia generalizzata perchè non si sa cosa fare, eccitazione per una bella notizia o disagio / paura per qualcosa che si deve fare? Se sei riuscit@ a individuare dove si concentra il disagio (petto, testa, cuore, in tutto il corpo), inspira di nuovo per tre volte, concentrando il respiro proprio in quel punto.
- Dopo aver eseguito i respiri, dovresti avvertire un maggiore senso di calma. A questo punto puoi iniziare a dialogare con te e chiederti: "cosa mi stai comunicando questa emozione?"
- Un'altra alternativa è quella di ripercorrere cosa sia successo nei momenti precedenti all'arrivo della fame nervosa. Quindi il dialogo sarà incentrato su "Come mai è arrivata la rabbia?" Hai fatto una chiamata che ti ha provocato irritazione? Il traffico inaspettato ti ha fatto arrivare tardi a un appuntamento?
Anche se nessuna risposta emergerà all'inizio, non demordere. Piano piano il tuo io più profondo troverà le risposte ai tuoi perchè, ai tuoi disagi e alle tue emozioni. A volte invece non ci sono delle risposte, ma bisogna solo avere il coraggio di accettare che le situazioni capitano e non sempre possiamo combatterle.
Se hai voglia di approfondire la meditazione, contattami.